La Lingua Nuova

La lingua nuova

1984 è il romanzo più famoso di George Orwell, pubblicato nel 1949. Descrive una Gran Bretagna trent'anni dopo una guerra nucleare tra Est e Ovest che dovrebbe aver luogo negli anni Cinquanta e in cui si instaura un regime di tipo totalitario fortemente ispirato sia allo stalinismo che ad alcuni elementi del nazismo.
La libertà di parola non esiste più. Tutti i pensieri sono attentamente monitorati e per le strade vengono affissi enormi manifesti che informano tutti che "il Grande Fratello ti sta osservando".
La libertà di pensiero è il diritto di ogni individuo di determinare da sé il contenuto delle proprie rappresentazioni intellettuali, morali, politiche e religiose. Si pensa e ci si pensa sulle proprie idee
Tutti i lettori di 1984 conoscono Novlangue, lo strumento di potere totalitario immaginato da Georges Orwel. Ciò che è meno noto - e meno letto - è l'appendice intitolata Principi di Novlangue, che l'autore allegò al suo racconto. In questo testo, Orwell spiega i meccanismi sintattici e lessicali di una lingua mostruosa il cui scopo non è arricchire ma impoverire il vocabolario per limitare la capacità di pensiero della popolazione.
Il punto di Orwell è che troppo spesso lasciamo che le parole si intromettano, lasciamo che le parole pensino per noi, il che è vero per chiunque nella conversazione quotidiana, ma anche per uno scrittore, un pensatore, un filosofo...
L'importante è che sia il significato a guidare la scelta delle parole, e non il contrario. Quando si tratta di prosa, la cosa peggiore che si possa fare con le parole è arrendersi ad esse.

Per documentarlo, alleghiamo qui l'inchiesta pubblicata su Libération: Victor Klemperer, décrypteur de la langue totalitaire. Un saggio sul filosofo tedesco (1881-1960):
Victor Klimberer è autore di un'analisi del linguaggio totalitario che è ormai un classico di riferimento per qualsiasi riflessione su questo tema e per gli specialisti del Terzo Reich. Fu il primo a capire che la retorica nazista, corrompendo la lingua tedesca, sarebbe riuscita a far sembrare vero ciò che era falso.
Ma cosa si sa di Victor Klimperer, l'autore di LTI, la Lingua del Terzo Reich, che è diventato lo studio standard del linguaggio totalitario? Quasi nulla.

Il nostro scopo oggi è quindi quello di mettervi in guardia:
Il principio è che più si riduce il numero di parole in una lingua, più si riduce il numero di concetti con cui le persone possono pensare, più si riduce la finezza del linguaggio, meno le persone sono in grado di pensare e più ragionano per affetti. Le scarse competenze linguistiche rendono le persone stupide e dipendenti. Diventano facilmente manipolabili dai mass media come la televisione, la radio, i giornali, le riviste, ecc.

Esempi di "novlanguages
- Allontanamento sociale anziché quarantena
- Cookie al posto dei traccianti
- Missili umanitari al posto delle bombe guidate come strumenti di genocidio
- Piano di riqualificazione anziché piano di licenziamento
La migliore espressione di Novlangue è stato l'interrogatorio giornalistico del portavoce dell'ambasciata russa in Francia in diretta televisiva (BFM 11/01/2023 ore 23) dove, mano sul cuore, ci ha parlato di affetti e della sua desolazione nel vedere i suoi fratelli ucraini massacrati da un governo che lo manda a combattere per evitare la pace proposta dalla Russia. Non c'era nessun aggressore, era la Russia che difendeva i suoi sudditi nel Donbass e in Crimea da uno Stato totalitario assetato di sangue. La cosa peggiore è che sembrava sincero. Un diplomatico formidabile se non fossimo avvertiti e addestrati a decifrare oltre le parole, le parole non dette dei veri mali. Intelligenza deduttiva e affetti istintivi.


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