Il talento del cervello di Michela Matteoli
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Il talento del cervello di Michela Matteoli
L’ho appena finito di leggere e mi è piaciuta molto la sua straordinarietà e complessità.
Diceva Emily Dickinson: Il cervello è più alto del cielo/Perché- mettili fianco a fianco- / l’uno l’altro conterrà/ con facilità”.
Il cervello, infatti, occupa il 2% del peso corporeo, circa 1 kg e mezzo in un adulto ma i suoi, 200 miliardi di cellule sono paragonabili alle stelle della Via Lattea. È il più straordinario organo del nostro corpo, le cui funzioni ancora sono oggetto di studio da parte dei neuroscienziati. Il cervello è formato da cellule, per circa metà neuroni e metà glia a cui si aggiungono i neuroni specchio, scoperti recentemente e detti anche i neuroni dell’empatia. I neuroni si incontrano e lavorano insieme tramite le Σύναψεις sinapsi parola greca che deriva da Συναπτώ sinapto (congiungo), grazie ai neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina. I neuroni sono formati da un corpo cellulare e da due tipologie di diramazioni, i dendriti, estensioni simili ai rami di un albero e l’assone, un cavo lungo e sottile.
Le sinapsi funzionano da semafori e, a seconda che siano eccitatori o inibitori, facilitano o inibiscono il passaggio del segnale, nella straordinaria rete di strade lungo le quali gli impulsi elettrici viaggiano come auto. In media ognuna comunica direttamente con altri 1000 neuroni, quindi ci possono essere 100.000 miliardi di contatti. Le connessioni processano in un decimo di secondo stimoli molto complessi, con informazioni almeno 50.000 volte superiori a quelli conservati nella British Library, una delle più grandi biblioteche del mondo. Ci sono i neuroni sensoriali che raccolgono le informazioni degli organi di senso e i motoneuroni che trasportano i segnali ai muscoli.
Le cellule della glia, o neuroglia o astrociti, sono, come dice il nome, a forma di stella, dunque senza la coda lunga dell’assone. Regolano la comunicazione neuronale spazzando via i neurotrasmettitori non più necessari. Le microglie con le loro ricche ramificazioni sono delle sentinelle che provvedono alla difesa immunitaria del sistema nervoso centrale. Se queste funzionano male si genera un processo infiammatorio di allerta continua che uccide le cellule sane e deteriora le sinapsi.
La caratteristica principale del cervello è la plasticità in virtù della quale può cambiare se stesso evolvendosi sempre nel corso della vita ed espandendosi.
Studi recenti hanno dimostrato che un’altra importante caratteristica del cervello è la circolarità e ciò vuol dire che corpo e cervello hanno entrambi influenza sulla salute. Esiste dunque un’influenza reciproca tra biochimica e idee, tra logica e emozioni, tra individuo e società, tra testa e corpo.
Le neuroscienze, si sa, attraverso studi, metodiche quali la Risonanza magnetica e altre tecniche di brain imaging hanno monitorato il cervello per conoscerne le funzioni. Numerosi altri studi interdisciplinari dimostrano la stretta relazione tra sistema nervoso centrale, sistema immunitario e microbiota, ex flora batterica, ossia i miliardi di microrganismi con cui conviviamo. Il libro è un viaggio attraverso gli studi che dimostrano anche la relazione e la connessione tra mente e corpo, coinvolto anche questo nei processi cognitivi.
Grazie alla sua plasticità, possiamo mantenere allenato il cervello e aiutarlo a prevenire o a ridurre la neuro infiammazione responsabile dell’invecchiamento e di altre patologie, insieme con lo stress, la solitudine e la sedentarietà. L’autrice offre anche una panoramica di azioni e strategie per contrastarle come l’esercizio fisico, la dieta e le buone relazioni sociali.
Altro punto interessante del libro è la recente scoperta della relazione tra sistema immunitario, sistema nervoso e microbiota, la cui funzione è ancora oggetto di studio. Da qui partono segnali infiammatori captati dal cervello, che, però, cerca di respingerli chiudendo il plesso coroideo, una porta d’accesso per i nutrienti ma anche una barriera di difesa. Tuttavia questa chiusura è anche un problema perché genera ansia e lievi disturbi cognitivi. Quest’aspetto è anche oggetto di studio per capire il funzionamento dei processi degenerativi e per trovarne rimedi. L’Italia è ora in primo piano in questo tipo di ricerca e il Professor Maffei del CNR con il suo progetto Train the brain aspira a prevenire le malattie degenerative già dal loro primo manifestarsi con zero farmaci e nessuna procedura invasiva ma solo attraverso l’allenamento finalizzato alla stimolazione cerebrale. Sei le strategie per mantenere giovane il cervello e prevenire l’infiammazione e il declino cognitivo che gli studi suggeriscono:
stimolazione mentale, movimento, corretta alimentazione, vita sociale, relax e sonno. Attraverso lo studio, le letture, l’apprendimento delle lingue, il giardinaggio, l’esercizio fisico, la musica, camminate e buone relazioni sociali, sviluppo dell’intelligenza emotiva. Per questo è utile leggere i cinque punti del bestseller Intelligenza emotiva di David Goleman: “Consapevolezza di sé, (la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni), dominio di sé (la capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine), motivazione (capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione), empatia ( la capacità di sentire gli altri entrando in un flusso continuo di contatti), abilità sociale (la capacità di stare con gli altri cercando di capire i movimenti che accadono tra le persone)”. Bisogna cioè riconoscere le proprie emozioni, osservarle e metterle in relazione con i nostri atti e comportamenti, dare ad esse un nome e far leva sulla loro importanza, generalmente negata a causa della prevalenza della ragione sin dai tempi del cartesiano “Cogito ergo sum”, che pertanto occorre integrare conciliando ragione, emozioni e sentimenti.
Altri studi suggeriscono anche una dieta per la mente, la Mind diet, di cui pilastro è la dieta mediterranea, che prevede il consumo di verdure a foglie verdi e non amidacee, frutti di bosco, frutta a guscio, cereali integrali, pesce grasso e azzurro, legumi, pollame, olio evo, un bicchiere di vino al giorno. Mentre i cibi da assumere con cautela sono burro e margarina, formaggi, carne rossa, fritture, dolci.
Il capitolo finale del libro è dedicato al sesso del cervello. Gli studi più recenti si stanno concentrando sul perché alcune patologie siano tipicamente maschili e altre femminili e i neuroscienziati stanno studiando il funzionamento de cervello nell’uomo e nella donna, avviando la cosiddetta medicina di genere, che presta maggior attenzione alla microglia, poiché si è visto che la morfologia delle cellule microgliari, le sentinelle del cervello, è diversa nei due sessi, ma non tale da far parlare di cervello femminile e cervello maschile, perché non ci sono abbastanza studi che possano dimostrarlo. Tuttavia gli studi sulla cosiddetta medicina di genere sono importanti, perché potrebbero trovare soluzioni farmaceutiche in grado di curare in maniera più appropriata le patologie che colpiscono di più le donne e quelle che invece bersagliano gli uomini.
Diceva Emily Dickinson: Il cervello è più alto del cielo/Perché- mettili fianco a fianco- / l’uno l’altro conterrà/ con facilità”.
Il cervello, infatti, occupa il 2% del peso corporeo, circa 1 kg e mezzo in un adulto ma i suoi, 200 miliardi di cellule sono paragonabili alle stelle della Via Lattea. È il più straordinario organo del nostro corpo, le cui funzioni ancora sono oggetto di studio da parte dei neuroscienziati. Il cervello è formato da cellule, per circa metà neuroni e metà glia a cui si aggiungono i neuroni specchio, scoperti recentemente e detti anche i neuroni dell’empatia. I neuroni si incontrano e lavorano insieme tramite le Σύναψεις sinapsi parola greca che deriva da Συναπτώ sinapto (congiungo), grazie ai neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina. I neuroni sono formati da un corpo cellulare e da due tipologie di diramazioni, i dendriti, estensioni simili ai rami di un albero e l’assone, un cavo lungo e sottile.
Le sinapsi funzionano da semafori e, a seconda che siano eccitatori o inibitori, facilitano o inibiscono il passaggio del segnale, nella straordinaria rete di strade lungo le quali gli impulsi elettrici viaggiano come auto. In media ognuna comunica direttamente con altri 1000 neuroni, quindi ci possono essere 100.000 miliardi di contatti. Le connessioni processano in un decimo di secondo stimoli molto complessi, con informazioni almeno 50.000 volte superiori a quelli conservati nella British Library, una delle più grandi biblioteche del mondo. Ci sono i neuroni sensoriali che raccolgono le informazioni degli organi di senso e i motoneuroni che trasportano i segnali ai muscoli.
Le cellule della glia, o neuroglia o astrociti, sono, come dice il nome, a forma di stella, dunque senza la coda lunga dell’assone. Regolano la comunicazione neuronale spazzando via i neurotrasmettitori non più necessari. Le microglie con le loro ricche ramificazioni sono delle sentinelle che provvedono alla difesa immunitaria del sistema nervoso centrale. Se queste funzionano male si genera un processo infiammatorio di allerta continua che uccide le cellule sane e deteriora le sinapsi.
La caratteristica principale del cervello è la plasticità in virtù della quale può cambiare se stesso evolvendosi sempre nel corso della vita ed espandendosi.
Studi recenti hanno dimostrato che un’altra importante caratteristica del cervello è la circolarità e ciò vuol dire che corpo e cervello hanno entrambi influenza sulla salute. Esiste dunque un’influenza reciproca tra biochimica e idee, tra logica e emozioni, tra individuo e società, tra testa e corpo.
Le neuroscienze, si sa, attraverso studi, metodiche quali la Risonanza magnetica e altre tecniche di brain imaging hanno monitorato il cervello per conoscerne le funzioni. Numerosi altri studi interdisciplinari dimostrano la stretta relazione tra sistema nervoso centrale, sistema immunitario e microbiota, ex flora batterica, ossia i miliardi di microrganismi con cui conviviamo. Il libro è un viaggio attraverso gli studi che dimostrano anche la relazione e la connessione tra mente e corpo, coinvolto anche questo nei processi cognitivi.
Grazie alla sua plasticità, possiamo mantenere allenato il cervello e aiutarlo a prevenire o a ridurre la neuro infiammazione responsabile dell’invecchiamento e di altre patologie, insieme con lo stress, la solitudine e la sedentarietà. L’autrice offre anche una panoramica di azioni e strategie per contrastarle come l’esercizio fisico, la dieta e le buone relazioni sociali.
Altro punto interessante del libro è la recente scoperta della relazione tra sistema immunitario, sistema nervoso e microbiota, la cui funzione è ancora oggetto di studio. Da qui partono segnali infiammatori captati dal cervello, che, però, cerca di respingerli chiudendo il plesso coroideo, una porta d’accesso per i nutrienti ma anche una barriera di difesa. Tuttavia questa chiusura è anche un problema perché genera ansia e lievi disturbi cognitivi. Quest’aspetto è anche oggetto di studio per capire il funzionamento dei processi degenerativi e per trovarne rimedi. L’Italia è ora in primo piano in questo tipo di ricerca e il Professor Maffei del CNR con il suo progetto Train the brain aspira a prevenire le malattie degenerative già dal loro primo manifestarsi con zero farmaci e nessuna procedura invasiva ma solo attraverso l’allenamento finalizzato alla stimolazione cerebrale. Sei le strategie per mantenere giovane il cervello e prevenire l’infiammazione e il declino cognitivo che gli studi suggeriscono:
stimolazione mentale, movimento, corretta alimentazione, vita sociale, relax e sonno. Attraverso lo studio, le letture, l’apprendimento delle lingue, il giardinaggio, l’esercizio fisico, la musica, camminate e buone relazioni sociali, sviluppo dell’intelligenza emotiva. Per questo è utile leggere i cinque punti del bestseller Intelligenza emotiva di David Goleman: “Consapevolezza di sé, (la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni), dominio di sé (la capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine), motivazione (capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione), empatia ( la capacità di sentire gli altri entrando in un flusso continuo di contatti), abilità sociale (la capacità di stare con gli altri cercando di capire i movimenti che accadono tra le persone)”. Bisogna cioè riconoscere le proprie emozioni, osservarle e metterle in relazione con i nostri atti e comportamenti, dare ad esse un nome e far leva sulla loro importanza, generalmente negata a causa della prevalenza della ragione sin dai tempi del cartesiano “Cogito ergo sum”, che pertanto occorre integrare conciliando ragione, emozioni e sentimenti.
Altri studi suggeriscono anche una dieta per la mente, la Mind diet, di cui pilastro è la dieta mediterranea, che prevede il consumo di verdure a foglie verdi e non amidacee, frutti di bosco, frutta a guscio, cereali integrali, pesce grasso e azzurro, legumi, pollame, olio evo, un bicchiere di vino al giorno. Mentre i cibi da assumere con cautela sono burro e margarina, formaggi, carne rossa, fritture, dolci.
Il capitolo finale del libro è dedicato al sesso del cervello. Gli studi più recenti si stanno concentrando sul perché alcune patologie siano tipicamente maschili e altre femminili e i neuroscienziati stanno studiando il funzionamento de cervello nell’uomo e nella donna, avviando la cosiddetta medicina di genere, che presta maggior attenzione alla microglia, poiché si è visto che la morfologia delle cellule microgliari, le sentinelle del cervello, è diversa nei due sessi, ma non tale da far parlare di cervello femminile e cervello maschile, perché non ci sono abbastanza studi che possano dimostrarlo. Tuttavia gli studi sulla cosiddetta medicina di genere sono importanti, perché potrebbero trovare soluzioni farmaceutiche in grado di curare in maniera più appropriata le patologie che colpiscono di più le donne e quelle che invece bersagliano gli uomini.
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Dernière édition par idaM le Dim 17 Sep - 18:17, édité 1 fois
idaM- Messages : 110
Lieu : Como
Langues : Italian (langue maternelle), es, fr, gb, esperanto
Risp:
Ho letto attentamente il tuo riassunto sul libro sul cervello e mi permetto di aggiungere solo una piccola osservazione che penso sia importante per il cervello vivere in armonia con il suo ambiente
PatrickB- Messages : 694
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Langues : Français (Langue maternelle) , Gb
Re: Il talento del cervello di Michela Matteoli
Certamente, Patrick. Credo fosse implicito. Comunque lo diremmo alla Matteoli, direttrice dell'Istituto di ricerca nazionale del CRN.
Buona giornata
Buona giornata
idaM- Messages : 110
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Re: Il talento del cervello di Michela Matteoli
Grazie mille Ida per averci spiegato come funziona il cervello. È stato affascinante. Personalmente, mi interrogo sulla coscienza. I materialisti pensano che sia il prodotto del cervello. Io non ci credo. Alcuni fisici famosi come Philippe Guillemant mi hanno illuminato. Egli sottolinea che il cervello è composto dal cervello sinistro e dal cervello destro. Il cervello sinistro è razionale e il cervello destro è creativo e intuitivo. L'intuizione è molto interessante. Può derivare dall'esperienza, ma può anche essere di natura trascendentale, cioè presupporre un ordine di realtà superiori. Potremmo essere collegati al divino attraverso l'intuizione? Quando ci viene un'intuizione, il cervello sinistro ci aiuterà a realizzarla perché funziona in modo logico e razionale. Tuttavia, il fatto che un essere umano sia intuitivo deriva dall'esistenza del sé (ne parla lo psichiatra Jung). Il sé fornisce informazioni sul meglio di noi stessi e sul percorso migliore che dovremmo intraprendere. Se ci lasciamo andare, le sincronicità (segni che hanno senso per noi) verranno da noi. Il computer non ha nulla di tutto questo. È una macchina automatica che elabora informazioni, obbedendo a programmi formati da sequenze di operazioni aritmetiche e logiche. Ci sarà sempre un essere umano dietro il computer
La spiritualità di Teilhard de Chardin mi ha anche mostrato che il computer non ha coscienza e non può averne. Per lui è un aggregato, cioè è composto da elementi giustapposti che non hanno legami tra loro. Un po' come un mucchio di sabbia. Spiega che la crescente complessità degli organismi viventi è interessante da osservare. Spiega la nascita della coscienza. Dal bing bang in poi, gli atomi si sono uniti per formare le cellule, che poi si sono unite per formare i composti, tutti sempre più complessi, e così via. Gradualmente gli elementi si sono uniti. Questa unione deve avvenire da centro a centro, per avere successo. Genera qualcosa di completamente diverso. C'è sempre uno strato di realtà in più. Quando questo accade a livello umano, è un'aggiunta all'anima attraverso l'amore, che è il legame. Mi piace l'esempio della squadra di calcio che gioca bene quando i giocatori vanno d'accordo. Questo supplemento d'anima li aiuterà a vincere. Per Teilhard de Chardin ci sono due fasi nell'evoluzione. La prima è la nascita della vita e la seconda è la coscienza riflessiva degli esseri umani. Possiamo vedere che i gruppi di esseri umani che si rispettano e si aiutano a vicenda fanno cose straordinarie. Teilhard era un sacerdote cattolico e ha portato questa visione alla Chiesa. Incontrò molte difficoltà, ma oggi la sua visione è pienamente accettata.
La spiritualità di Teilhard de Chardin mi ha anche mostrato che il computer non ha coscienza e non può averne. Per lui è un aggregato, cioè è composto da elementi giustapposti che non hanno legami tra loro. Un po' come un mucchio di sabbia. Spiega che la crescente complessità degli organismi viventi è interessante da osservare. Spiega la nascita della coscienza. Dal bing bang in poi, gli atomi si sono uniti per formare le cellule, che poi si sono unite per formare i composti, tutti sempre più complessi, e così via. Gradualmente gli elementi si sono uniti. Questa unione deve avvenire da centro a centro, per avere successo. Genera qualcosa di completamente diverso. C'è sempre uno strato di realtà in più. Quando questo accade a livello umano, è un'aggiunta all'anima attraverso l'amore, che è il legame. Mi piace l'esempio della squadra di calcio che gioca bene quando i giocatori vanno d'accordo. Questo supplemento d'anima li aiuterà a vincere. Per Teilhard de Chardin ci sono due fasi nell'evoluzione. La prima è la nascita della vita e la seconda è la coscienza riflessiva degli esseri umani. Possiamo vedere che i gruppi di esseri umani che si rispettano e si aiutano a vicenda fanno cose straordinarie. Teilhard era un sacerdote cattolico e ha portato questa visione alla Chiesa. Incontrò molte difficoltà, ma oggi la sua visione è pienamente accettata.
Teilhard de Chardin a écrit:Credo che l'Universo sia un'Evoluzione. Credo che l'Evoluzione vada verso lo Spirito. Credo che lo Spirito si compia in qualcosa di Personale.
_________________
La langue c'est Le Lien,
Language is The Link,
La Lengua es el Nexo de unión,
Sprache ist die Verbindung,
Il Linguaggio è Il Legame,
La Lingvo estas La Ligilo etc.
MurielB- Admin
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Lieu : Calais
Langues : Français (Langue maternelle), Espéranto, Gb, De, It, Es, chinois
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