Il futuro è già qui

L’uso della tecnologia in aiuto della medicina non è una novità e sono svariate le sue applicazioni nei vari reparti di ospedali e cliniche private, la telemedicina, poi, permette non solo di visitare e fare diagnosi ma addirittura esegue interventi a distanza.

Uno degli ultimi prodotti della ricerca tecnologica in campo medico che ha attirato la mia attenzione è la ThinkPen, la penna che pensa. Forse la denominazione non è abbastanza appropriata e potrebbe fuorviare la comprensione e l’identificazione della sua novità oltre che della sua utilità.
La TinkPen è nata dal progetto di ricerca, Essence, condotto dal Politecnico e dall’Università statale di Milano in collaborazione con l’IRCCS Istituto Neurologico Besta sempre di Milano per prevenire molte malattie di degenerazione cognitiva non solo senile, in un contesto quale quello italiano dove la popolazione anziana è molto numerosa e, in genere, refrattaria a risorse   tecnologiche complicate.

La ThinkPen è una normale penna a inchiostro che scrive su carta ma è dotata di sensori particolari di movimento e forza, in grado di rilevare dati, elaborarli tramite algoritmi e comunicarli ai ricercatori del Politecnico, i quali potranno intercettare e rivelare le anomalie della scrittura e i tremori della mano e da qui risalire a eventuali o a malattie come l’Alzheimer e il Parkinson, a distonie, alla malattia di Huntington o a disturbi dell’apprendimento come le disgrafie. Può essere utilizzata anche a casa e perciò il suo uso evita agli utenti problemi di stress o ansia. Dunque, lettura, elaborazione dei dati e poi monitoraggio dei vari casi, soprattutto laddove si siano registrate malattie e gravità delle stesse.

Attualmente la ThinkPen è in fase di ingegnerizzazione del prototipo, dunque non ancora brevettata ma è già prevista, appena prodotta, la sua sperimentazione su 60 bambini e 60 anziani sani.